8 Aprile 2016
Siciliana di nascita e veneta d’adozione, Patrizia Laquidara è una tra le figure più inafferrabili, poliedriche e brillanti della nuova musica d’autore. Sarà al LOFT 350 di via Giardini 350 domani sera, 9 aprile, alle 21,30, nell’ambito della rassegna Just like a woman.
Cantante, autrice, compositrice, e, occasionalmente, anche attrice di teatro e di cinema Patrizia spazia dalla canzone d’autore alla musica popolare alla sperimentazione vocale. “Poetessa di estrazione maudit”, così viene definita per la sua scrittura ricercata ed evocativa, è considerata una delle punte di diamante tra le cantanti autrici italiane. La sua voce limpida e acrobatica è stata descritta come “una voce di rottura, a tratti dolce e sinuosa altrove impetuosa e dirompente, con una capacità sbalorditiva di ammaliare e stregare”. Patrizia Laquidara propone un Live, dove, come lei stessa ha dichiarato «Il tema principale è l’assenza in molte delle sue accezioni. Per il pubblico sarà come entrare nella casa di una persona, e visitarne le stanze.
In ognuna di quelle stanze c’è un’emozione e un’assenza diversa nella quale ogni spettatore può ritrovare qualcosa di sè stesso». La scaletta raccoglie i brani più significativi dei suoi quattro album ma anche canzoni scritte per lei da autori amici quali Joe Barbieri, Tony Canto, Carlo Fava... per finire con alcune cover rivisitate di brani di Kylie Minogue, Battisti, Nirvana, Chico Buarque, Cesaria Evora. C’è insomma spazio per tutte le etnie dentro una performance che sembra voler abbracciare il mondo intero e riunirlo in unico, intenso e armonioso canto, ma è soprattutto un viaggio lungo un percorso a lei caro, quello della canzone d’autore dove la musica più che accompagnare entra in risonanza con la voce della Laquidara, passando dalla sensualità al gioco, dal mistero al rito, dalla delicatezza al dramma con la naturalezza che le è propria.
La Laquidara, esordisce con una accoglienza dirompente da parte del pubblico, nella 13ª edizione del Premio Città di Recanati (oggi Musicultura). Suoi sono i premi per la miglior interpretazione, quello per la miglior musica ed il premio della critica. Il primo album di inediti “Indirizzo Portoghese” arriva nel 2003, e le vale l’invito al Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte durante il quale si aggiudica il premio Alex Baroni per la migliore interpretazione oltre al Premio assoluto della critica Mia Martini.
Nel 2005 è chiamata ad eseguire il brano portante del film “Manuale D’Amore”. Il risultato è la intensissima “Noite Luar”, a firma di Paolo Buonvino e della stessa Laquidara; che le varrà la nomination per i David di Donatello di quell’anno nella sezione “Migliore canzone original”. Il 2007 è l’anno del suo secondo disco “Funambola” prodotto dall’icona della musica tropicalista e sperimentale Arto Lindsay, oltre che da Patrick Dillett. L’album la porta a suonare in tutta Europa, in Brasile, in Marocco, in Giappone e negli Stati Uniti. “Funambola” sarà indicato dal comitato del Premio
Tenco come uno dei cinque dischi più belli della stagione. Il Sole24Ore dice di lei “Teniamocela stretta. Ne nascono poche. E quando ci capita di imbatterci in una di loro la reazione è sempre tra lo stupito e l’incredulo…”
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